Monografia sulla Sardegna. Dune di piscinas Arbus

Angela comprese di essere soltanto una formicuzza al cospetto della Grande Duna: un’entità che ti catturava,ti rimpiccioliva e ti annullava.
Si fermò a osservare Viotti che marciava più spedito ed era già abbastanza lontano,dentro la vallata di sabbia costeggiante il bastione rivolto all’hotel. Gli sembrò un microscopico bambino
che procedeva lasciandosi alle spalle orme come capocchie di spillo. E destinato, di lì a poco, a diventare invisibilesullo sfondo della piana di Piscinas. " (Giampaolo Pansa, 1998)


Come non restare incantati da un paesaggio che ti avvolge, ti cattura e ti trasporta in mondi lontani….. un piccolo pezzo di Sahara in Sardegna!Queste sono le dune di Piscinas!

Dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, sono tra le dune più grandi d’Europa. Si resta incantati da questo spettacolo, ben 5 kilometri quadrati di deserto.

Dune maestose color ocra che si ergono fino a 60 metri, modellate da un abile maestro quale il vento di maestrale che ci regala continui mutamenti di forme. Piccoli gioielli in mezzo a questo deserto sono le piante di ginepro che prostrandosi al vento diventano delle vere e proprie opere d’arte. Ma madre natura pianifica tutto in maniera magistrale e così le radici delle piante di ginepro svolgono l’importantissimo compito di stabilizzare le dune formando delle vere e proprie intelaiature. La sabbia ci regala altri segnali di vita, piccole orme di un altro abitante di questo microsistema, il cervo sardo! E dopo una camminata nel deserto cosa c’è di più bello di un tuffo in mare (purtroppo spesso mosso)…………. Cornice perfetta per un quadro d’autore che solo mano divina può avere dipinto!!!
Le emozioni che si provano sono indefinibili, ci si sente persi nel nulla, finalmente liberi dal caos quotidiano parte di un infinito che solo noi possiamo vivere e vorremmo non finisse mai. Lasciarsi trasportare dal vento, ascoltare la sua melodia che si fonde col suono impetuoso del mare e divenire un tutt’uno con la realtà che ci circonda. Scivolare dolcemente sulle dune, ritornare bambini e rotolare giù, pieni di sabbia ma felici, di quella felicità persa nel tempo che si ritrova solo quando i freni inibitori cadono e ricompare il bambino che c’è in noi! Ci si immagina persi nel tempo antichi carovanieri alla scoperta del deserto! Alla scoperta di un’isola che solo in pochi conoscono, che si mostra a noi in tutta la sua forza sferzata dal maestrale ma mai doma

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